Con l’operazione conclusasi stanotte, Atlantia uscirà da Autostrade, rinunciando alla possibilità di eventuali ricorsi e lo Stato, con l’ingresso di Cassa depositi e prestiti al 51%, diventa non solo gestore ma anche proprietario, nella qualità di socio di maggioranza, riprendendo, di fatto, il controllo della rete viaria autostradale nazionale.
Atlantia, di contro, accetta ai risarcimenti da 3,4 miliardi di euro come compensazione per il crollo del ponte Morandi e alla diminuzione dei pedaggi.
“Entro settembre ci sarà il primo passaggio di perdita di controllo, un processo molto rapido che durerà più o meno un anno“ ha affermato il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli.
Ecco i punti relativi alla transazione
- Misure compensative ad esclusivo carico di ASPI per il complessivo importo di 3,4 miliardi di euro;
- riscrittura delle clausole della convenzione al fine di adeguarle all’articolo 35 del decreto-legge “Milleproroghe” (decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162);
- rafforzamento del sistema dei controlli a carico del concessionario;
- aumento delle sanzioni anche in caso di lievi violazioni da parte del concessionario;
- rinuncia a tutti i giudizi promossi in relazione alle attività di ricostruzione del ponte Morandi, al sistema tariffario, compresi i giudizi promossi avverso le delibere dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART) e i ricorsi per contestare la legittimità dell’art. 35 del decreto-legge “Milleproroghe”;
- accettazione della disciplina tariffaria introdotta dall’ART con una significativa moderazione della dinamica tariffaria.
Punti relativi all’assetto societario del concessionario
- In vista della realizzazione di un rilevantissimo piano di manutenzione e investimenti, contenuto nella stessa proposta transattiva, Atlantia S.p.a. e ASPI si sono impegnate a garantire:
- l’immediato passaggio del controllo di ASPI a un soggetto a partecipazione statale (Cassa depositi e prestiti – CDP), attraverso:
- la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato da parte di CDP;
- l’acquisto di quote partecipative da parte di investitori istituzionali;
- la cessione diretta di azioni ASPI a investitori istituzionali di gradimento di CDP, con l’impegno da parte di Atlantia a non destinare in alcun modo tali risorse alla distribuzione di dividendi;
- la scissione proporzionale di Atlantia, con l’uscita di ASPI dal perimetro di Atlantia e la contestuale quotazione di ASPI in Borsa. Gli azionisti di Atlantia valuteranno la smobilizzazione delle quote di ASPI, con conseguente aumento del flottante.